Filo Rosso

Nella città le luci della sera cominciano a farsi più brillanti e maliziose.
I rumori soffusi, attraverso il vetro del bar fanno compagnia al tintinnio del cucchiaino che mescola imbarazzato un caffè vorticoso.
Il tuo sguardo continua a spostarsi dalla tazzina alla vetrina e dalla vetrina a qualsiasi altro punto purché distante dal mio.
Ogni tanto lo incrocio, ma solo per caso mentre fiumi di parole mi raccontano la tua settimana. Pochi i momenti di relax e pochi anche gli attimi che possiamo condividere.
Mi sono concessa un caffè.
Uno soltanto in questa serata umida; un caffè con te perché volevo vedere, forse x l’ultima volta, se il mio sesto senso ci aveva preso o se si era drammaticamente sbagliato.
Ti lascio parlare, lo farei per ore. Gli anni passati in solitudine se pur immersa nella gente quotidiana mi hanno fatto apprezzare l’ascolto più che la chiacchiera. Tra le tante cose che mi racconti, molte sono divertenti e spesso, nello spazio di un caffè, capitano risate e battute sarcastiche ma ci sono anche storie più’ intricate, racconti di episodi della tua vita che ritornano come boomerang attraverso familiari o chiamate inattese di parenti ormai troppo lontani. Il tempo passa e mentre la sera lascia il posto alla precoce notte d’inverno, è arrivata l’ora di andare…
Guardo fuori, vedo il buio e d’istinto l’orologio, non lascia scampo ed in fondo va bene così.
Ho un grandissimo piacere a sedermi di fronte a te e ascoltare le tue parole ma sono anche terrorizzata a morte da un sottile filo rosso che ci lega da moltissimi anni.. Ho paura che quella carezza possa scivolare in qualcosa di più stretto, soffocante, mortale!
Troppe volte nella mia vita ho lasciato che questo accadesse a causa di una disperata sete di amore e desiderio di accettazione e troppe volte tutto questo si è rivelato un inganno fatale!
Quell’arsura e quel vuoto fanno ancora parte di me, quotidianamente, ma ci convivo, gli parlo, li ascolto e non li temo più… del resto paradossalmente loro non mi tradiscono … non mi hanno mai abbandonata negli anni; tutto il resto si!
Ogni volta che il filo rosso si faceva più stretto, lo scambiavo per un abbraccio forte, possente, protettivo, caldo e finivo per restarne soffocata.
Così, non mi resta che dire: grazie orologio!
– E’ proprio ora di andare! –
Del caffè non resta che il fondo nella tazzina , l’ora di cena è ad un passo e il dovere familiare è piacevolmente implacabile. Il filo rosso scivola tra le dita come sabbia finissima e calda mentre mi alzo dalla sedia per andare a pagare. In un lampo mi precedi e offri tu.
-Oh no! Ora sono in debito e mi toccherà berne un altro con te per ricambiare!-
Ridiamo della battuta, i nostri sguardi si incrociano ancora per un secondo e il filo rosso esplode in un fuoco d’artificio stellare per poi stringersi cosi forte da farmi letteralmente decollare fuori dal locale con passo svelto gridando un “alla prossima” e mandando un bacio al vento con la mano. Mai rientro a casa fu più veloce e gradito! Sesto senso bastardo, ci hai preso anche stavolta! -sorrido- Arrivo mia solitudine, mio silenzio e mie chiacchierone che mi riportano al quotidiano concreto, facendo posteggiare in un angolo del mio animo quel velivolo strano alimentato dalla fantasia e dal desiderio.

Benn.

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