Senso di colpa.

Dà dipendenza.
È Utile esclusivamente in dosi omeopatiche: quattro microscopiche goccine fino alla comprensione dell’errore, poi basta.
Ovviamente dipende dalla gravità dell’errore (e qui metto in chiaro subito che tratto di errori alla portata di tutti: genitori, figli, consorti… Niente che necessiti di “grazia presidenziale”) eppure il Senso di colpa in alcuni casi fa più danno dell’errore che lo ha scatenato.
Pare un nonsenso ma è così.
Non voglio dettare verità, beninteso, parlo solo di quello che posso: la mia esperienza (ed ognuno ha la sua).
Ne parlo perché sono sul ciglio dell’esasperazione nel vedermi circondata di gente che non vive a causa di questo male che ti rende immobile succhiando energia vitale anche oltre l’umana soglia di sopportazione.
Ho visto gente devastarsi di alcool per non pensare al proprio senso di colpa (scatenato da debolezze magari, ma nulla di irrisolvibile x la miseria!!)
Ma finita la sbronza mica è risolto! Anzi questa piccola tenia si ingrossa e aggiunge al primordiale disagio quello
successivo delle stupidate fatte a braccetto con Bacco.. E via così in una catena infinita di “scusa non dovevo” che non lascia spazio al dialogo.
Persone che camminano a testa bassa evitando di incrociare il mondo, strisciando nell’ombra x non sentire il
minimo sguardo su di sè.
Quasi mai si accorgono che la loro malefatta non è sottoposta a giudizio da chi gli sta vicino, anzi!
Spesso nella mia vita ho tentato più volte di parlare x chiarire che a me la loro stupidata non mi ha nemmeno toccato, ok magari i 5 minuti di giramento di ventole, ci stanno, ma fine lì.
Niente! A queste persone, quando il vermilinguo di colpa si scatena, puoi raccontare tutto il Machiavelli o la ricetta x la pizza margherita che è totalmente inutile! Ascolto= zero assoluto!!!!!
La cosa peggiore poi è che diventi una persona che devono evitare perché ogni azione, ogni sorriso, ogni sguardo che scambi, per loro tu sei l’inquisitore e loro ad un passo dalla pira.
La passione improvvisamente si spegne come una candela al vento, ma non arriva il temporale: no. Resta tutto fermo lì in un limbo di silenzi fino a che qualcosa non si rompe del tutto e allora ciao pèpp!
E all’origine di tutto una birichinata?
MA BASTA!!!
Io per prima ho fatto incredibili pirlate nella vita, sono andata anch’io a braccetto con la “tenia di colpa” per anni e anni, eppure non so grazie a quale divinità qualcosa in me si è ribellato alla prigionia.
Saranno stati i fiori di Bach? Sarà stato la mia innata sofferenza alle tirannie? La bottiglia di whisky che mi è caduta in testa dalla mensola? O forse semplicemente un istinto di sopravvivenza con voce imponente? Non lo so, forse tutto messo insieme in una terrina, ben mescolato dalle “pale che girano” e poi ben cotto al forno per quasi un decennio… E l’incazzatura è servita.
Ora, lo dico sottovoce, con dolcezza, vi prego: voi che strisciate ai piedi del tiranno di colpa, alzate un po’ la testa e provate a far tacere il vermilinguo.
Provate ad ascoltare.
Facilmente chi vi sta attorno non è un inquisitore severo, vecchio e lascivo ma un genitore comprensivo o un consorte che vorrebbe le stesse tenerezze di prima.
Please.

Benn.

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